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Cronache Indiane di Carlo Buldrini, incontro Dalai Lama

Cronache Indiane di Carlo Buldrini

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Il Kumbha Mela è la più grande assemblea religiosa del mondo. Si svolge ogni quattro anni, a rotazione, in quattro città indiane: Allahabad (Prayaga), Haridwar, Nashik e Ujjain.

Il Kumbha Mela di Allahabad è il più importante.

Nel Rigveda è scritto che chi abbandona il proprio corpo nella sacra confluenza del Gange e dello Yamuna, ottiene il “moksha”, la liberazione dal ciclo delle rinascite.

Il Sangam di Allahabad è il punto in cui le acque limacciose del Gange si uniscono a quelle dello Yamuna.

Nel febbraio del 1982 partecipai, assieme a 15.200.000 fedeli, al Kumbha Mela di Allahabad.

L’ultimo giorno, quando ormai il grande festival era terminato, mi recai a rendere omaggio per l’ultima volta al Sangam.

Carlo Buldrini celebrazioni India

“Lunedì notte.

La strada che portava al Sangam era in leggera discesa. Sulla destra c’erano le mura massicce, con i bastioni circolari, del forte di Allahabad. L’aria che veniva dai fiumi era di tre o quattro gradi più fredda. Iniziò un percorso di sabbia.

Camminavo piegato in avanti, per non sprofondare sui talloni. Sulla sabbia c’erano milioni di orme. Il disegno geometrico delle suole di plastica. Il piccolo piede nudo di una donna. Il piede tozzo di un uomo con le dita che sporgevano in tutte le direzioni.

Incontrai un vecchio. Camminava come me nella direzione del Sangam.

«Milioni di uomini e donne sono venuti fin qui, al Kumbha Mela, perché credono in un loro dio. Anche lei è venuto qui per questo?» gli chiesi.

Il vecchio non rispose. Mi ero rivolto a lui in inglese. Forse non aveva capito.

Camminavamo in silenzio.

Cominciò a piovere. In quel luogo aperto e sterminato era impossibile trovare riparo. A mano a mano che la pioggia s’infittiva, le orme sulla spiaggia scomparivano.

Gli occhi del vecchio sembravano scrutare la notte.

«Sono venuto a vedere i fiumi» mi disse all’improvviso in un inglese perfetto. E aggiunse: «Lo scorrere dell’acqua attutisce i rumori che l’uomo porta dentro di sé. Osservare l’acqua di un fiume purifica l’individuo. Lo pulisce dalla polvere dei ricordi. Ridona purezza alla sua mente».

Alcuni pali dipinti di bianco affioravano obliqui dall’acqua nera del Sangam. Dall’alto di una palafitta due poliziotti ci osservavano in silenzio.”

(Il racconto completo di questo Kumbha Mela si trova nel libro: Carlo Buldrini, Cronache indiane, Edizioni Lindau 2018).

Carlo Buldrini laureato in architettura nel 1970 presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. 

Vive per più di trent’anni in India dove è stato addetto reggente dell’Istituto Italiano di Cultura di New Delhi. Ha insegnato alla Jamia Millia Islamia, l’università islamica di Delhi.

Ha scritto per varie testate giornalistiche sia italiane che indiane.

È autore di:

In India e dintorni

Pellegrinaggio buddhista. Sulle orme di Siddhartha

Cronache indiane

Lontano dal Tibet, pubblicato anche in India con il titolo A Long Way from Tibet (2005). Il libro è entrato subito nella lista dei best seller indiani.

Andata e Ritorno incontra per la prima volta Carlo Buldrini alla presentazione del suo libro “Cronache Indiane” al festival del viaggio e dei viaggiatori PORDENONE VIAGGIA ospitati dall’amico e organizzatore Alberto Cancian.

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