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Ritorno alla terre selvagge Francesco Frank Lotta

Ritorno alle terre selvagge – Francesco Frank Lotta

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Francesco Frank Lotta, pugliese, classe 1978, dal 2010 speaker radiofonico di Radio Deejay, conduce attualmente il programma Deejay On The Road in cui racconta esperienze di viaggiatori.

Oggi avrò l’opportunità di intervistarlo sul suo primo libro “Ritorno alle Terre Selvagge”,  io me lo sono divorato in pochi giorni, pagina dopo pagina, seduta su una comoda poltrona ma con la mente ed il cuore in Alaska.

Appuntamento alle ore 16, mi avvicino al building di via Massena, l’agitazione sale!

Alle 16.02 sono già seduta all’interno di Radio Deejay, ripasso le domande da fare a Frank e di nuovo con la mente mi ritrovo in quelle terre.

Lo squillo del telefono mi riporta alla realtà “Serena dove sei? Sono le 16.20, sei in ritardo?

“A dire il vero io sono già qui, ti stavo aspettando!”

Frank esce da una stanza proprio accanto alla sala d’attesa, io sono lì, ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

Già dalle prime parole rimango impressionata dalla sua gentilezza, genuina e sincera, quella che sono abituata a trovare quando sono in giro per il mondo.

Frank è un grande viaggiatore, il suo primo viaggio in solitaria risale al 2013… niente meno che il Cammino di Santiago, ci sono poi l’Australia in bicicletta, la traversata del deserto del Wadi Rum in Giordania, la Norvegia in camper, e ovviamente l’Alaska che ha ispirato il suo libro.

Ritorno alle Terre Selvagge” è coinvolgente, la sua semplicità racchiude una profondità difficile da trovare.

Frank racconta di come voglia uscire da una situazione di stallo che, nonostante il lavoro tanto desiderato in una delle radio più seguite d’Italia, lo fa sentire sempre più confuso e smarrito. Qualcosa non va, gli obiettivi raggiunti non lo definiscono.

Ritorno alla terre selvagge Francesco Frank Lotta libro

“C’è un senso di inadeguatezza, di confusione, di instabilità costante nel mio quotidiano. È come se cercassi una sorta di depurazione da una realtà apparentemente solida e stabile, ma nell’intimo delicata e vacillante. Fuggo alla ricerca. Ecco il punto. Fuggo alla ricerca di risposte, e più cerco risposte, più mi ritrovo di fronte a nuovi interrogativi.”

La ricerca di risposte, partita con il Cammino di Santiago, continua qualche anno dopo percorrendo lo Stampede Trail verso il Magic Bus. Questo sentiero, tra i ghiacci dell’Alaska, fu percorso da Chris “Supertramp” McCandless, protagonista di Into the Wild, diventato per molti simbolo di libertà assoluta e autenticità.

Il suo viaggio in solitaria si rivelerà denso di incontri inaspettati e coincidenze che, a detta di Frank, non esistono.

Questa in Alaska è stata una vera e propria avventura, un’esperienza al limite, distante da tutto e da tutti. Ci vuole coraggio ad esternare i propri stati d’animo uscendo dalla banalità della routine.

Quando hai preso la decisione di trasformare la tua storia in un libro?

“Sinceramente non ci avevo mai pensato, ma in tutti i miei viaggi mi è sempre piaciuto scrivere i miei pensieri e i miei ricordi, che però ho sempre tenuto solo per me.

Tutto è nato da una coincidenza, erano passati 2 anni dalla mia avventura in Alaska e mi trovavo alla presentazione di un bellissimo libro, “Ultra” scritto dal mio caro amico Folco Terzani insieme a Michele Graglia. Al ritorno dal mio viaggio mi ero confrontato molto con lui facendogli leggere i miei appunti.

Quella sera casualmente ho incontrato l’editor della casa editrice Sperling & Kupfer che su indicazione di Folco mi ha chiesto di poter leggere quello che avevo scritto.

Ero un po’ perplesso, perché pensavo che gli appunti di quel viaggio fossero solo dei pensieri sparsi. da tenere nel cassetto. Sono rimasto molto sorpreso quando l’editor mi disse invece che non erano solo delle note di viaggio, bensì un vero e proprio racconto e che il libro era praticamente pronto.

Da lì l’inaspettata richiesta di pubblicarlo a cui non ho potuto che rispondere positivamente.

Nel libro sottolinei l’importanza di essere ispirati nella vita e questa ispirazione si respira in ogni pagina, in che modo la storia di Chris ti ha influenzato?

Il film “Into the Wild” è stato fonte di ispirazione, quando l’ho visto la prima volta a stento ho trattenuto le lacrime sul finale, io in quel preciso momento della mia vita mi sentivo esattamente nella condizione di Chris. Il potere della sua storia mi ha spinto ad intraprendere il mio viaggio interiore, a mettermi in gioco.

Una delle sue citazioni era “L’essenza dello spirito dell’uomo sta nelle nuove esperienze”.

Nel libro ci sono molti rifermenti a Chris, io non sono mai stato una persona che cerca miti da inseguire, ma avrei voluto conoscerlo, avendo così la possibilità di confrontarsi.

La vita di Chris ha smosso qualcosa nella mia coscienza e sono convinto anche in quella di molti altri.

Lui era alla ricerca di se stesso, del posto da occupare nel mondo e per fare questo aveva scelto la strada della spiritualità lontano da tutto e da tutti.

Io ripercorrendo il suo percorso in Alaska ho cercato di apprendere quello che potevo dalla sua ricerca, traendo energia dalle sue riflessioni.

“A me piace prendere ispirazione, capire cosa hanno da dire certe voci fuori dal coro.

Cosa rappresenta per te il viaggio?

“Il bello di un viaggio è che ti porta sempre dove non ti aspetti. Mi permette di aprirmi a nuove e continue esperienze, è un processo di crescita personale che riesce a portarmi ogni volta più vicino alla felicità.

Non sono un turista, non faccio vacanze per andare a rilassarmi, ma ci tengo a dire che non c’è niente di male nel farlo. Io mi ritengo un viaggiatore, non programmo i miei spostamenti in modo dettagliato e mi fido del mio istinto.

Nei miei viaggi mi sono sempre spinto oltre la comfort zone ed è stato proprio in quei momenti che sono accadute le cose migliori.

La vita diventa veramente una monotonia pazzesca se non ti decidi a rischiare.

I viaggi sono fatti per crescere, per cambiarci, per mostrarci punti di vista differenti, per allontanarci da quella dannata zona di comfort in cui ci piace tanto sostare, ma non servono a darci risposte.”

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Stampede trail Frank Lotta

Hai trovato quello che cercavi?

Sarò sempre alla ricerca, ogni viaggio mi fa crescere dal punto di vista personale, ma al ritorno il contrasto interno è forte perché da una parte c’è il desiderio di riprendere lo zaino e andare “into the wild” e dall’altra c’è una realtà però molto diversa, il lavoro, la vita nelle metropoli, la solita quotidianità.

Arriverà sempre il momento in cui sentirò il bisogno di staccare dalla routine e tornare a quella che vorrei fosse la vita concreta e reale, ho bisogno di tornare in viaggio.

Rimettermi sulla strada giusta e riprendere da dove avevo lasciato.

Tutti noi dovremmo imparare ad ascoltarci di più, a rimetterci in discussione, tenendo presente che quando ci metteremo in viaggio non arriveremo mai ad avere tutte le risposte, ma forse avremmo più consapevolezza di quello che possiamo trovare dentro di noi.

E se ti chiedessi ora quale sarà il tuo prossimo viaggio?

Non ho nulla di programmato, tutto è legato alla casualità, anche in questa circostanza cerco di cogliere le ispirazioni e muovermi di conseguenza.

Mi son reso conto in questi anni di essermi mosso a piedi e utilizzando quasi tutti i mezzi di trasporto: jeep, moto, bicicletta e camper. Per chiudere il cerchio mancherebbe un viaggio in barca, ho però scoperto di soffrire tantissimo il mal di mare… come è possibile per uno nato a Taranto, non si può sentire!

Così su due piedi ti direi che dopo le fredde esperienze nei paesi al nord del globo, ora sceglierei una destinazione più calda!

Continuare a scrivere rientra nei tuoi progetti?

Devo essere sincero, mi sono divertito un sacco ed è stata una grande soddisfazione. Ho scoperto che scrivere mi piace davvero molto. Io continuo a prendere i miei appunti… chi lo sa… staremo a vedere.

Ho chiesto infine a Frank come avremmo potuto terminare questa intervista, se c’era un messaggio particolare che volesse trasmettere ai lettori, lui ridendo mi risponde:

“I messaggi mi sanno tanto di qualcuno che ne sa più degli altri, però una cosa la posso dire? GRAZIE PER AVER LETTO FIN QUA!”

Da questa intervista apprendo che con l’impegno e la forza di volontà siamo in grado di colmare la distanza tra i sogni e la realtà, non possiamo mai sapere cosa ci attenderà fuori dalla porta di casa, ma dobbiamo trovare il coraggio di fare il primo passo.

Tutto ha inizio così…

Facebook: Francesco Frank Lotta

Instagram: francescofranklotta

Libro: “Ritorno alle terre selvagge”

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