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Quando si ha la curiosità, la voglia di capire il proprio senso della vita, si possono fare tante cose, come ad esempio viaggiare, alla ricerca della propria felicità, alla ricerca di risposte che non si trovavo solo nei luoghi che si visitano, ma nelle persone che si incontrano.
È il caso di Bea, una ragazza che ho conosciuto tramite i social network e amici in comune e che mi ha colpito per la sua trasparenza, per la voglia di mostrare il mondo tramite i suoi viaggi, tramite le sue esperienze e la condivisione con quel popolo di viaggiatori che sparsi un po’ per tutto il mondo crea una tribù, una tribù di anime felici che attraverso le proprie esperienze arricchisce il cuore e lo fa in un modo così forte da essere contagioso.
Così decido di contattare la mia nuova amica viaggiatrice e le chiedo se ha voglia di condividere con noi un pezzettino di lei, della sua vita e di come le sue scelte l’abbiano portata a muovere i primi passi fuori dalla porta di casa e di iniziare il suo viaggio personale, verso una nuova vita.
Ciao Bea, facciamo due chiacchiere…
“Mi chiamo Bea, da quando 5 anni fa ho deciso di riaprire gli occhi, il cuore e partire la mia vita è cambiata!
“Sab kuch milega!”
Si! “Tutto è possibile!”dicono in India.
La predisposizione al viaggio credo sia nel mio DNA, da teenager ho fatto esperienze di vacanze-studio all’estero, ed a 23 anni dopo la perdita di mio padre ho capito che non sarei mai rimasta in Italia in pianta stabile.
Il mio primo piccolo grande passo è stata un esperienza a New York City di 5 mesi, dove ho avuto l’appoggio di un’amica che viveva lì e poi grazie al Working Holiday Visa sono volata in Australia!
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Ricordo ancora quel giorno, in cui decisi di partire e avvisai mia mamma: “Mamma tra un mese parto e vado in Australia!”, lei rimase sconvolta e credo anche un po’ eccitata dalla mia possibilità di aprire le prospettive e divenne da subito mia alleata.
Dopo questa esperienza tornai e cercai di rientrare in una vita “normale” ma niente da fare… non faceva più per me, non mi sentivo me stessa.
Dopo qualche anno di partenze e ritorni, capii cosa volevo veramente, cos’era per me il senso della vita, VIAGGIARE!
Dall’Australia a Bali, poi Sri Lanka dove una bellissima esperienza di volontariato in un’orfanotrofio mi ha riempita d’amore.
Il sudest asiatico, Vietnam, Cambogia, Thailandia, l’Asia in generale che mi ha fatta innamorare della vita, il Nepal, ed infine Mamma India dove ho ritrovato casa!
Negli ultimi 3 anni mi trovo qui e ora sto scrivendo dal caotico main Bazar di Delhi, in Paharganj. Qui in India la vita è lenta quanto frenetica, è uno specchio in cui ti rifletti ogni giorno.
Con le sue contraddizioni, colori, occhi profondi e profumi l’India è vita e morte; tutto si mescola in un Masala di emozioni forti a cui non si può’ rimanere indifferenti.
Viaggiare mi ha salvato la vita, lo dico sempre. Non c’è scuola migliore, nuove esperienze, insegnamenti, confronti con le persone che ho incontrato sono stati la fortuna più grande che mi sia capitata.
Non è sempre tutto facile, è un lavorare su se stessi in continuazione e a volte è stato inevitabile dovermi confrontare la con la mia famiglia, preoccupata, per questa mia scelta di vita.
Questo “uscire” dai canoni comuni, il finire la scuola, trovarsi un lavoro sicuro, sposarsi, fare una famiglia a volte nella società occidentale è ancora un tabù, ma per fortuna viaggiando di persone come me ne ho trovate a centinaia e ho smesso di sentirmi “diversa”, ho trovato la mia tribù e casa ovunque ci sia amore.
Facebook: Bea DeMolinari
