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Voi, ve lo siete mai chiesti quale sia la differenza tra viaggio e vacanza?
Partiamo dal presupposto che non c’è una scelta giusta o sbagliata, tutto dipende dai punti di vista e da quello che uno va cercando.
Se dovessi immaginare di organizzare una vacanza, la mente si concentrerebbe immediatamente su due aspetti: relax e divertimento.
Se si è in un villaggio o in un hotel con spiaggia privata, si farebbe anche presto a stringere amicizie, magari anche nuovi amori, o amori “estivi” perché no, tra le mani sicuramente un buon libro, qualche partita a beach volley e lunghi aperitivi aspettando il tramonto.
Le vacanze non sono per niente male!
Io ho così tanti ricordi delle mie, quelle passate in roulotte con i miei genitori in giro per l’Italia nei diversi campeggi, che ancora oggi al solo pensiero, riescono ad emozionarmi.
Mi ricordo inoltre le prime con gli amici e la valigia organizzata alla perfezione, i costumi migliori, le magliette più belle, i pantaloni alla moda e due, tre, anche quattro paia di scarpe.
Nulla veniva lasciato al caso, anche la scelta dei locali alla moda, i ristoranti, insomma cercavamo e cerchiamo tutt’oggi il meglio, per rendere quei “famosi” quindici giorni canonici perfetti, indimenticabili.
Quanto sono belle le vacanze… io però, preferisco viaggiare!
Farsi coinvolgere da un viaggio non è difficile, vieni travolto immediatamente, sin dall’inizio.
Scegliere la destinazione, creare un itinerario che poi nemmeno rispetterai ma ti fa sentire più sicuro, basta questo per incominciare ad agitarti ed emozionarti perché diciamocelo, viaggiare è un esplosione di sensazioni.
Se è vero che viviamo la maggior parte della nostra vita con il pilota automatico, vittime della nostra routine, in un viaggio abbiamo la possibilità di capire al meglio la consapevolezza del tempo, un concetto di notevole importanza ma spesse volte sottovalutato, eppure è forse la cosa più importante che abbiamo.
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Viaggiare mi ha dato la possibilità di crescere, di credere maggiormente nelle mie capacità, mi ha fatto capire la differenza tra il visitare, l’osservare e il vivere un luogo.
Mi ha dato la possibilità di comprendere il valore del tempo, quel tempo che passa troppo in fretta e che a volte sprechiamo dietro al troppo lavoro, alle persone sbagliate, alla carriera. Questo mi ha portato a fermarmi, a prendere visione della mia vita, a fare delle valutazioni e alla fine sono riuscito a sentirmi più consapevole, più libero mentalmente.
Per qualcuno magari può sembrare un pensiero sbagliato, ma viaggiare significa crearsi una strada tutta propria, senza paura del giudizio degli altri.
Grazie al viaggio ho trovato le risposte!
Ho cambiato le priorità, in un mondo in cui non ci facciamo mancare nulla, ho iniziato a dare importanza a ciò che ritenevo realmente importante e a cosa potevo rinunciare.
Ho rivalutato le amicizie e lasciato andare alcune persone, di sicuro quelle che non capivano e forse non capiranno mai le mie scelte, quelle che non hanno mai fatto nulla per incitarmi ed appoggiarmi, ma sono sempre state pronte a criticare e a puntare il dito.
Il viaggio mi ha insegnato vivere meglio con me stesso, è stato uno stimolo per crescere e conoscere il mondo in maniera diversa da come ero abituato a vederlo.
Sbagliano le persone che pensano di sentirsi sole, la tribù dei viaggiatori è sparsa in tutto il mondo, sbaglia chi pensa che il pianeta sia abitato solo da persone cattive, affidandosi esclusivamente alle notizie dei media e dei tg che passano solo le informazioni che vogliono.
Io in giro per il mondo ho trovato sempre persone disposte ad aiutarmi e il più delle volte anche in paesi non proprio turistici chi aveva di meno, in realtà mi ha dato di più.
Il viaggio è anche sinonimo di imprevedibilità…
Un bus in in Nepal che tarda ad arrivare, il motore dello stesso che si rompe e la gente del posto disposta ad offrirmi una tazza di te fumante a casa propria, in attesa che si risolva il problema.
Può capitare di sbagliarsi a valutare le distanze e quello che pensavi fosse un viaggio di qualche ora, si trasformi in un viaggio di sette, anche otto ore su strade polverose tra pendii, burroni, cascate, senza capire se la sensazione più grande sia l’emozione o la preoccupazione.
Su quel bus ci sarà sempre qualcuno pronto a rincuorarti, magari con un inglese improbabile: “don’t worry the bus will be to your destination” (non preoccuparti il bus arriverà a destinazione).
A Cuba può capitare di rimanere anche senza soldi ed essere ospitati da una famiglia cubana per una settimana intera e senza voler nulla in cambio. Questo succedeva esattamente nell’Agosto del 2004 a l’Havana!
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Un viaggio come una vacanza, un villaggio, offre il suo all inclusive solo che è diverso, qui il pacchetto offre imprevedibilità, adattabilità, uno zaino da portare sulle spalle, problemi, soluzioni, domande e risposte.
Viaggiare è stato capace di stravolgermi la vita e di cambiarmela! Ho realizzato spesso i miei sogni, ho misurato e spesso superato i miei limiti e oggi posso affermare di sentirmi una persona migliore.
Per me viaggiare ha significato aprire gli occhi, per me viaggiare è continuare a vivere…
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